El Panaton



Anche se il Natale è già passato e siamo in un momento in cui pensiamo solo alla “dieta del lunedì”, vorrei parlarvi di uno dei dolci più conosciuti al mondo: il panettone. Non intendo fare un lavoro di ricerca sull’origine di questo dolce. Tantomeno discutere quale sarebbe la ricetta originale. Insomma, quello che mi interessa è condividere con voi alcune informazioni su questa parola, che ho incontrato nei vocabolari di lingua italiana e di lingua milanese (adopero il termine “lingua” perché ritengo, come tanti altri linguisti, che el milanes sia una vera e propria lingua,  non un dialetto).  Innanzitutto riporto alcune definizioni:

1)      La prima definizione che riportiamo è quella del dizionario Garzanti online. In esso leggiamo:
panettone
Sillabazione/Fonetica [pa-net-tó-ne]
Etimologia Adattamento del milan. panattón, deriv. del dial. pan 'pane'
Definizione
s. m. (gastr.) dolce natalizio dalla caratteristica forma a cupola, a base di uova, zucchero, farina, lievito, burro, cedro candito e uva sultanina; è una specialità milanese.

2)      Sul vocaboraio lo Zingarelli leggiamo, invece:

panettone s.m. Tipico dolce milanese a forma di cupola, tradizionalmente consumato nelle feste natalizie, ottenuto facendo cuocere al forno un impasto di farina, uova, burro, zucchero, uva sultanina e dadetti di cedro candito. Etimologia dal milanese panetton, da pane.

3)      Il Treccani riporta due definizioni:

panettóne s. m. [adattam. del milan. panattón, der. di pane]

1. Tipico dolce milanese, a forma di cupola, la cui lavorazione comporta due impasti, il primo, alla sera, fatto con farina, lievito, burro e zucchero, il secondo, al mattino seguente, fatto con farina, burro, zucchero, sale, cedro, uva sultanina e tuorli d’uovo, che vengono incorporati nella pasta già lievitata, ottenendo così un nuovo impasto che, collocato in stampi cilindrici, è cotto in forno; attribuito dalla leggenda alla corte viscontea del ’300, ma probabilmente di origine più antica, è tradizionale in tutta Italia come dolce natalizio.

2. Nome dato popolarmente, per somiglianza di forma, ai grossi paracarri di cemento che in alcuni luoghi della città vengono posati a terra per disposizione delle autorità comunali allo scopo di impedire l’accesso o il passaggio agli autoveicoli, per lo più in zone riservate ai pedoni.
Dim. panettoncino.

4)      Per ultimo sul dizionario online http://www.dizionario-italiano.it/ troviamo:

panettóne    [panet'tone]
s.m. dolce a base di uova, zucchero, farina, lievito, burro, cedro candito e uva sultanina; viene cotto al forno ed assume la caratteristica forma a cupola

Come potete osservare, le definizioni non sono unisone. Ma l’utente che cerca la parola panettone  su uno di questi dizionari, riesce a comprendere almeno che si tratta di un dolce. Tranne che su dizionario-italiano.it si può avere pure l’informazione che questo è un dolce natalizio di origine milanese.   
È l’etimologia, però, che mi incuriosisce possiamo verificare . I vocabolari Garzanti e Treccani riportano l’occorrenza panatton, lo Zingarelli, invece, panetton. In dizionario-italiano.it l’etimologia non viene riportata.
Per cercare di risolvere questo impasse sull’etimologia, sono andato a cercare sul Vocabolario Milanese-Italiano di Francesco Angiolini la definizione di panettone. Mi ha subito stupito il fatto che  panetton (etimologia de lo Zingarelli) non era presente nel dizionario milanese. Quindi sono andato a cercare la voce panatton. Anche qui una sorpresa. La grafia della parola in milanese è panaton. In base a queste evidenze ho potuto concludere che i vocabolari italiani riportano una grafia della parola in milanese che non corrisponde alla grafia riportata dal dizionario in lingua milanese.
Inoltre la definizione sul vocabolario di Angiolini è molto interessante. Oltre ad informarci che si tratta di un dolce natalizio, riporta una curiosità culturale che mi fa ricordare i racconti di mio nonno.
Ecco quanto scritto sul vocabolario:

panaton, s.m. = panettone: sorta di dolce che si fa specialmente a Milano e che si mangia a Natale specialm. A Milano è segno di estrema miseria far Natale senza mangiare il panettone.

Molto curiosa questa nota sul segno di miseria legato al dolce meneghino. Mi raccontava mio nonno, che quando lui era piccolo, a Natale – siccome la famiglia non aveva tante risorse economiche per permettersi un panettone – lui andava in giro per i bar e panetterie di Milano, in cerca delle briciole di panettone per poi portare il frutto del suo sacrificio a casa.
Questo, ovviamente, ha segnato la sua vita. E non solo. Lui ha insegnato ai nipoti di non sprecare neanche le briciole del panettone. Quando lo mangio cerco di non trascurare neanche una briciola, perché so il valore di una semplice e piccola briciolina.
Spero, ora che il Natale è oramai alle spalle, che possiate godere ogni fetta di panettone che mangiate (o che abbiate goduto quelle che avete mangiato) perché, oltre ad essere un dolce gustosissimo, per tante persone che ci hanno preceduto, ha avuto un valore diverso avere el panaton a Natale. 

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